Come capire se il tuo gatto è stressato

stress del gatto

I gatti sono esseri affascinanti ed enigmatici. Spesso, vivendo con loro, ci troviamo a chiederci cosa pensano o cosa provano e trovare una risposta a queste domande richiede, da parte nostra, una buona conoscenza dei loro bisogni, motivazioni e comportamenti. Ognuno di loro ha una personalità diversa, determinata da fattori genetici, di specie e alle esperienze individuali vissute nel corso dell’infanzia e dell’età adulta.

Vi sono comunque alcuni elementi che accomunano i gatti, fra cui la predisposizione a stressarsi. Comprenderne i segnali è fondamentale per prevenirne o mitigarne i disturbi e garantire un buono stato di salute psico-fisico del nostro gatto.

Ma cos’è esattamente lo stress?

Lo stress è una reazione fisiologica, presente in tutti gli animali e non solo nell’uomo, che si attiva come meccanismo di difesa di fronte a stimoli, cambiamenti ambientali, potenziali pericoli più o meno intensi (detti stressor) e che permettono di reagire di fronte a tali stimoli, adattarsi alla nuova condizione e ritrovare l’equilibrio interiore (omeostasi).

Pertanto, di per sé, lo stress può considerarsi positivo (eustress), quando si tratta di una condizione momentanea, che viene superata con successo, migliorando le capacità adattative del soggetto.

Ma quando le cause dello stress sono troppo violente o troppo prolungate nel tempo, senza possibilità di soluzione positiva, l’individuo potrebbe non essere più in grado di sostenere tale condizione, manifestando così sintomi di disagio e malessere (distress).

I gatti domestici, anche quelli all’apparenza più casalinghi e placidi,  sono animali che hanno mantenuto, nella loro evoluzione, un forte bisogno di mantenere la prevedibilità dell’ambiente nel quale vivono, legato alla loro doppia natura di predatori ma anche di prede. Per tale motivo sono così legati alle loro abitudini, riproponendo quotidianamente una routine che gli permette di percepire il controllo dell’ambiente e delle interazioni che lo circondano, infondendogli un senso di sicurezza che abbassa i livelli di allerta e pertanto di stress.

Quali sono le cause di stress?

Una ciotola piena, una lettiera pulita e il calore di una casa, sono elementi importanti per il benessere dei nostri gatti, ma non sufficienti ad allontanare le cause di stress. Anzi, a volte, proprio la vita domestica e indoor, può essere fonte di molti fattori stressanti per il gatto. Vediamoli insieme:

  • Stress derivante dall’ambiente e territorio, come, ad esempio, lo spostamento delle ciotole o delle lettiere, cambi d’alimentazione o substrato della lettiera, cambi di mobilio e arredo, traslochi, rumori troppo forti (anche se temporanei, dovuti a lavori in casa o fuori), odori troppo forti e persistenti, mancanza o insufficiente presenza di arricchimenti ambientali adatti alle necessità del gatto che portano a noia ed apatia, carenza di luoghi di riposo riparati, spazi rialzati o protetti, nel quale il gatto possa nascondersi o rilassarsi, all’occorrenza.
  • Stress derivante dalle relazioni e convivenza, come l’arrivo di un nuovo gatto/cane o altro animale domestico, l’arrivo di un bambino, sovraffollamento, presenza (anche all’esterno della casa) di altri gatti che potrebbero venire a contatto con il nostro micio o interferire nel suo ambiente, forzature nelle interazioni che potrebbero diventare eccessive o in momenti in cui il gatto non le gradisce, carenza d’attenzioni ed eccessiva solitudine, continui cambi di abitudini in famiglia.
  • Stress derivante da stati fisici di malessere o malattie.

Spesso è difficile cogliere, nel nostro gatto, i segnali di uno stato di stress. È quindi rilevante conoscere quelli che sono i potenziali sintomi, per poter intervenire, prima che tale condizione diventi cronica.

Quali sono i sintomi?

  • Cambi repentini nel comportamento e nelle abitudini. Ad esempio, se il gatto è sempre stato socievole e docile ma, improvvisamente, diventa troppo solitario, si nasconde, non vuole più giocare o essere accarezzato, potrebbe essere il campanello d’allarme che qualcosa non va.
  • Marcature urinarie, anche da parte di gatti sterilizzati o in maniera eccessiva da parte di gatti interi (non sterilizzati).
  • Graffiature eccessive, sia verticali che orizzontali, su mobili o oggetti.
  • Urinazioni o defecazioni inappropriate, quindi fuori dalla lettiera, che in precedenza  veniva normalmente utilizzata.
  • Eccessivo grooming, alle volte tanto da causare diradamento o perdita del pelo nelle zone leccate troppo insistentemente o, al contrario, trascuratezza e mancanza delle normali routine di toelettatura.
  • Comportamenti compulsivi e stereotipati, come continuare a ripetere lo stesso movimento o ingestione di materiali non commestibili (pica).
  • Inappetenza o alimentazione eccessiva.
  • Dormire eccessivo, indolenza ed apatia.
  • Comportamenti aggressivi.
  • Reazioni di paura e fuga eccessiva.
  • Vocalizzi continui.

Qualora si presentasse uno o più di questi sintomi, la prima cosa da fare è consultare il veterinario per evitare che, alla base di tali comportamenti anomali, vi sia l’insorgenza di un problema di salute o di una malattia, in modo tale da poter intervenire con le cure appropriate.

Nel caso in cui, invece, non fosse un problema fisico ma comportamentale, è importante  osservare bene il nostro gatto e analizzare quali potrebbero essere le cause di stress, per poter apportare le corrette modifiche all’ambiente o alla relazione.

Cosa fare per prevenire o alleviare lo stress?

Per evitare l’insorgenza di sintomi da stress o aiutare il nostro gatto a superarli, qualora si presentassero, è importante conoscere le sue necessità e creare intorno a lui un ambiente che soddisfi i suoi bisogni. Indispensabili regole sono:

  • L’arricchimento ambientale, in particolare per i gatti che vivono esclusivamente indoor. Una casa povera di stimoli, può provocare profondi stati di noia e degenerare in depressione. È necessario pertanto fornire al gatto elementi che incentivino le sue capacità, come mensole o altri punti rialzati per saltare o arrampicarsi, giochi, anche d’impegno mentale (tipo problem solving), stimoli olfattivi adeguati, luoghi nei quali potersi nascondere ed osservare tranquilli, tiragraffi
  • Esercizio fisico e gioco interattivo. Ritagliare quotidianamente dei momenti per giocare con micio, farlo muovere e saltare, è importantissimo per soddisfare il suo bisogno di predare, simulando col gioco la caccia, aiutandolo così a mantenersi in forma sia fisicamente (prevenendo l’obesità) che mentalmente. Inoltre, giocare insieme, rafforza la relazione con noi.
  • Aumentare le risorse. In particolare nelle famiglie multi gatto, è indispensabile che vi sia una pluralità di risorse quali ciotole di cibo ed acqua, lettiere, tiragraffi, ma anche punti di riposo e nascondigli (in base al numero di gatti conviventi).
  • Rispettare i suoi tempi e spazi. In gatto è un animale che deve scegliere quando e quanto interagire con noi. Forzare le interazioni in momenti nei quali, ad esempio, micio sta riposando e non ha voglia di essere disturbato, oppure sollevarlo prendendolo in braccio o accarezzarlo eccessivamente, può produrre reazioni emotive negative che stressano il gatto e rovinano la relazione.
  • Mantenere abitudini e routine più stabili possibili.

Ma qualora, anche cercando di applicare tali regole, i segnali di stress comparissero o non regredissero, è consigliabile chiedere aiuto ad un esperto, come un Consulente in Cultura Felina, Operatore BEG o Veterinario comportamentalista, in base alla gravità dei sintomi.

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Articolo pubblicato per il Centro di Cultura Felina© il 30/09/2023


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